domenica 16 dicembre 2007

Il futuro che è passato di Olivier Mourgue



Sono passati ormai sette anni da quel famoso "2001" in cui HAL 9000 si ribellava agli ordini dei suoi creatori umani prendendo il comando della missiione nota a tutti come Odissea nello Spazio.
Oggi quella data rappresenta il passato.
Nel 1968, anno in cui vide la luce il Film, Kubrick immaginava gli spazi del futuro descritti nel racconto di Clarke in modo netto ed indistinto.
Chi non ricorda la sala d'attesa bianca della Space Station V con i divanetti rossi, le illuminazioni neutre e fredde degli spazi, dei corridoi o della stanza d'albergo in cui Bowman si ritrova catapultato tra cornici e stucchi barocchi e la teatrale neutralità del più assoluto dei bianchi?
Ma oggi, sette anni dopo quell'immaginario futuribile gli spazi in cui abitiamo e gli oggetti che usiamo sono forse più vicini a quelli del 1968 che alle visioni di Kubrick.
L'autore di quei fantastici divanetti rossi (per la cronaca si chiamano Djinn) che farebbero gridare al miracolo (almeno me...) anche al prossimo salone del Mobile è un designer francese, tale Olivier Mourgue, assai meno noto degli Jacobsen o dei Panton coevi ma che con quella seduta tanto semplice quanto rivoluzionaria ha segnato l'immaginario del futuro del design. Forse per questo Olivier Mourgue (che ha studiato in finlandia e svezia...strana cosa no?) non ha avuto il "futuro" che la sua mano avrebbe meritato o forse la sua intuizione ha "ispirato" tanti designer (del terzo millennio) che senza saperlo gli devono molto più di quanto immaginano.
Tra l'altro il Djinn non è stato disegnato per il film ma ben tre anni prima nel 1965 Mourgue lo aveva disegnato insieme a una serie di sedute ispirate dallo stesso principio.
Più volte ho inserito quel divanetto in miei progetti a volte sono stato anche molto vicino a comprarne uno (non è che costi uno sproposito...).
E' rarissimo si trova in qualche asta, rarissimamente su ebay e quasi mai in rosso. Lo produceva la Airborne, francese come Mourgue che oggi (a quanto è dato di sapere) ha chiuso il suo studio e vive in una piccola città della bretagna.
Io lo ringrazio, e ogni volta che rivedo quel film penso che molti dei miei stimoli, delle mie motivazioni, delle mie riflessioni e del mio modo di vedere il progetto di architettura e design siano debitori a quella intuizione, a quell'unico pezzo che ha creato in un attimo il nostro futuro.
Alla faccia del "progetto"!

http://www.oliviermourgue.com/