mercoledì 22 aprile 2009

Romolo Stanco @ ECOTRANSPOP - Edizioni Galleria Colombari








Romolo Stanco per ECOTRANSPOP - Edizioni Galleria Colombari -

presenta:

MotherBoard - Specchio in cristallo stressato con incisioni laser -

2009 Per la Mostra ECOTRANSPOP

Design: Romolo Stanco

Specchio in cristallo con incisione laser non effettuata sulla superficie ma all'interno della lastra in cristallo e pertanto intoccabile.

Privo di cornice tagliato al vivo, retro illuminato (opzionale).

Formati: rettangolare 45x80 rotondo diam. 45 quadrato 45x45

in limited Edition 1/6 + 1AP per EDIZIONI GALLERIA COLOMBARI

Preview @ FUORISALONE GALLERIA COLOMBARI

Presso Galleria Colombari, Via Maroncelli 10, Milano 22-27 Aprile 2009.

Cocktail party mercoledì 22 aprile h 18-22

Invitato da Paola Colombari a presentare un oggetto inedito per la mostra ECOTRANSPOP, insieme ad alcuni dei più prestigiosi nomi del design contemporaneo, Romolo Stanco ha "concepito" MotherBoard.

MotherBoard è un oggetto dalla forte valenza concettuale, uno specchio, o uno "strumento di riflessione" che "include" - grazie a una sofisticata lavorazione laser - una traccia fuori scala mutuata dai circuiti elettronici.

MotherBoard genera una interpretazione grafica della realtà riflessa, e rivendica la propria valenza pop annullando il significato funzionale di un oggetto tecnico e trasformandolo nella propria esclusiva rappresentazione - come la bandiera americana di Jasper Johns che si trasforma nella propria immagine simulacro e che, così, diventa arte -

MotherBoard tuttavia, non è un'opera da contemplare ma un oggetto che cattura ed altera l'immagine riflessa restituendo una realtà "alternativa", violata da elementi che appartengono alla matericità dell'oggetto specchio, ma non a quella del mondo "reale" che viene in esso trova rappresentazione.

Il senso è quello di una attiva trasfigurazione dell'immagine (compiuta dall’oggetto) attraverso una presa di coscienza (da parte dell’utilizzatore, si spera…) dell'appartenenza ad un epoca, a una cultura nella quale spesso non si conosce il senso e il significato di ciò che ogni giorno si utilizza, dei quotidiani strumenti di lavoro e di svago. Così, le tracce dei circuiti stampati vengono "tatuate" sul viso dal più innocuo degli oggetti, da uno strumento che non ha “tradizionalmente” altro scopo se non quello di mostrare una copia bidimensionale della realtà.

Le tracce sono incise all'interno del cristallo dello specchio (non sulla superficie) grazie a una tecnologia laser presa a prestito dalla neurochirurgia.