martedì 16 dicembre 2008

The Opposite - Cover -

The Opposite - Nuove Immagini 3 -

Quelcheresta

Dirty&Clean

Visitatori in lettura

The Opposite - Nuove Immagini 2 -

Romolo con Valerio di Paula

Franklin

Picture in picture

Didascalie volanti

The Opposite - Nuove immagini -

Romolo Stanco su LaDinDon 15th Street

KilltheQueen

Stanco's staff

RedBull bar

KilltheQueen

The Opposite - Opening Party -

Spazio Mo.C.A.

The Opposite Banner

LaDinDon quindicimillimetri ceramic white

Opening party





Abbiamo avuto contro le forse della natura, il Tevere in Piena, il sindaco Alemanno che invitava i cittadini della capitale a non uscire di casa ma alla fine la "prima" di "The Opposite" è stata un successo oltre ogni aspettativa.
Davvero tanta gente e di ogni tipo. Dai curiosi agli appassionati e collezionisti d'arte fino alla gioventù belloccia romana...
Gran bella esperienza.

The Opposite - Lo Show -

Cinzia, Valerio, Romolo

LaDinDon 15th Street

LaDinDon 15th Street


LaDinDon quindicimillimetri


Qualche scatto dalla serata inaugurale: un ringraziamento particolare va a:

Cinzia Bonamoneta, la gallerista, a tutti i Paula, a RedBull con un grazie particolare ad Emanuele Melloni, Alessandra Macagnino e Daniele Capparella, a tutti i cervelli con braccia del mio staff ovvero Cecilia, Martino, Luca e Marta senza i quali i miracoli non sarebbero stati possibili, ad Alessandro Scotti e DHL che hanno consentito una consegna sul filo di lana di una giornata per Roma "impossibile", ad Alessandro de Matteis, fotografo dal milione e mezzo di scatti, a Massimiliano "WaterJetMan" Annoni e al laboratorio di meccanica del Politecnico di Milano, a Stefano il falegname tuttofare e a tutti coloro che hanno permesso a questo evento di concretizzarsi nei migliore dei modi.
Ora la mostra resterà aperta fino al due febbraio e già è nell'aria un party di chiusura per salutare e ringraziare tutti coloro che hanno partecipato ed apprezzato questo tentativo di portare un modo "nuovo" di presentare oggetti e percorsi in una esposizione di design.
Vi terrò aggiornati e sul sito www.theopposite.tv troverete presto immagini, video e curiosità durante tutta la durata dell'esposizione.

rO.

The Opposite - Immagini -

Quelcheresta

Quelcheresta - prototipo -

Quelcheresta - prototipo sperimentale -

KilltheQueen

RedBull cocktail bar

sabato 6 dicembre 2008

"The Opposite" Teaser Clip

The Opposite (Roma - Spazio Mo.C.A. 12-12-08>02-02-09)




Avrà inizio venerdì 12, con inaugurazione alle 19 la mostra "The Opposite" in una galleria romana in rione Monti.
Si tratta di Spazio Mo.C.A. in piazza degli zingari che dal 12 dicembre fino al 2 febbraio ospiterà una esposizione della mia recente "produzione" di oggetti di design insieme ad alcuni lavori del collettivo romano Paula.

"The Opposite" è un concept. che tenta di sviluppare un nuovo modo di presentare le opere e i risultati del mio lavoro di designer affiancando alla semplice esposizione dell'oggetto il percorso, il viaggio che dall'intuizione e dall'idea progettuale ha accompagnato (o in alcuni casi sta accompagnando in una evoluzione ancora da completare) il progetto fino alla sua concretizzazione. Ciò che emerge è uno scenario assai contraddittorio e poco lineare in cui concetti e sensazioni si integrano e a volte si scontrano con soluzioni tecnologiche o espressioni artistiche.

Il percorso di "The Opposite" si adatta in pieno agli ultimi pezzi presentati al Fuorisalone che negli ultimi mesi stanno diventando oggetti reali grazie ad un impegno di ricerca formale e di sviluppo tecnologico orientati a non accettare mai compromessi sul concetto e sulla valenza emotiva alla base del progetto stesso. Gli oggetti esposti sono intrinsecamente "opposti" nella loro stessa identità, "LaDinDon" è una seduta a dondolo che quando utilizzata "non" dondola, "KilltheQueen" è uno specchio con una cornice visibile ed intoccabile, un oggetto monomaterico ma arricchito da una espressività formale mutuata dalle decorazioni applicate del passato mentre "Quelcheresta" è il paradosso della negazione di un oggetto (la lampada) dal quale viene eliminato ogni elemento fisico e materiale lasciando spazio solo all'effetto (la luce) che produce sull'ambiente.

In esposizione, oltre ad alcuni oggetti "definiti" - e già prodotti in edizioni limitate - ci saranno anche prototipi di studio, pezzi sperimentali e di percorso, errori e "non finiti" catturati nel loro processo di evoluzione.

Il tutto sarà raccontato, nel piccolo percorso della galleria Mo.C.A, con brevi interviste realizzate da Giorgio Tartaro nella trasmissione di Leonardo SKY "Case&Stili" orientate proprio a svelare i retroscena di questa infinita lotta tra idea e realtà, tra speranze e sperimentazioni e tra concetto espressivo e formale e sviluppo tecnologico che "nel" progetto diventano opportunità di coniugare logiche antitetiche in oggetti formalmente e concettualmente all'avanguardia.

La mostra durerà poco meno di due mesi, sarà aperta tutti i giorni e ci sono di mezzo anche le vacanze natalizie.
"The Opposite" è l'inizio di un percorso che ha l'ambizione di essere replicato ed ampliato in altre situazioni espositi ve ma già nella piccola galleria romana merita di certo una visita.

venerdì 17 ottobre 2008

sabato 11 ottobre 2008

Case&Stili - Episodio 1, Martedì 7 Ottobre 2008





Per chi non ha Sky e avrebbe voluto dare un'occhiata alle puntate di Case&Stili condotte da Giorgio Tartaro su Leonardo TV in cui son stato ospite ecco, in tre parti, il primo episodio...

Buona visione!

rO

mercoledì 8 ottobre 2008

Adunata del Contemporaneo - Dirty&Clean con Rae Martini da Designerblog.it







Proprio al centro del Ponte degli Alpini si veniva subito catturati da un’installazione davvero particolare firmata dal designer Romolo Stanco che si è avvalso della preziosa collaborazione dell’artista Rae Martini.

Protagonista assoluta la celebre seduta La Din Don che appariva in due versioni antitetiche tra loro: una “pulita” e una “sporca”.
Partendo dalla contaminazione culturale che da sempre caratterizza i suoi progetti, Romolo Stanco ha presentato “Dirty&Clean”, una istallazione ispirata alla relazione simbiotica tra uomo e oggetto che si deforma sino a rendere l’oggetto stesso parte della propria personalità: l’instabile equilibrio della forma condizionata e modificata dall’uso si estende al colore, all’immagine al tatto.

domenica 28 settembre 2008

SMST I Stresa





Quella dell'SMST, il Convegno sulle Leghe a Memoria di Forma e Materiali Superelastici è stata un'esperienza indimenticabile.
Per farla semplice l'SMST è un Convegno internazionale di scienziati che presentano alla comunità scientifica le ultime ricerche riguardo a materiali innovativi, reattivi e assolutamente stimolanti quali le leghe a memoria di forma.
Da diversi anni, forse per il mio passato da quasi-fisico forse per un atteggiamento aperto a campi estranei a quello cui appartengo, ho iniziato collaborazioni interessanti e dai risultati inaspettati.
La lampada animata V/a.g.r.a e la struttura auto-montante SpideR, progetti che hanno avuto diversi successi di critica grazie a numerose pubblicazioni e alla vittoria in concorsi di assoluto prestigio, non sarebbero diventati oggetti reali e concreti senza l'incrocio tra il mio lavoro e quello del CNR-IENI di Lecco, il dipartimento del Consiglio Nazionale delle Ricerche che proprio di materiali non convenzionali si occupa.
Promotore di questa collaborazione e partner di indiscutibile importanza in questi progetti è stato - ed è tuttora in altri progetti in fase di sviluppo - il fisico Stefano Besseghini che del dipartimento di Lecco è direttore e punto di riferimento di valore assoluto per la comunità scientifica internazionale.
Proprio grazie a questo "crossover" di competenze il mio "modo" di progettare si è spinto verso una direzione assolutamente atipica che mi ha portato (addirittura) ad essere "istruttore" nello Short Course dell' SMST di quest'anno insieme a Stefano Besseghini, a Marinella Levi - docente di Scienze e Tecnologie per i Materiali per il Design al Politecnico di Milano -, Scott Russell e Frank Sczerzenie esperti di fama mondiale di questi materiali innovativi.

Nel pomeriggio si è svolta una sessione diretta da me, Marinella e Stefano indirizzata a stimolare i 40 presenti -prevalentemente ingegneri e fisici interessati allo sviluppo di questi materiali in campi di ricerca avanzata - ad affrontare il percorso di progetto in modo inusuale proprio grazie alle incredibili potenzialità che possono avere.

Un idea base del mio intervento è stata quella di introdurre il concetto di interazione tra utente e materiale.
Quello che a mio avviso può essere provocatorio (in senso di stimolo) per un designer è valutare una possibilità di reazione dell'oggetto ad una azione più o meno prevista.
L'esempio di V/a.g.r.a è banale, la luce, l'accensione provoca un passaggio di senso (buio luce) e il movimento dell'oggetto si colloca come reazione all'azione effettuata dal soggetto.

Perchè non rompere il tabù dunque?

Gli SMA possono essere descritti come materiali capaci di togliere all'oggetto la sua oggettività.

Per un designer una sedia è una sedia, una lampada è una lampada, una forma è una forma (guai a chi cita Brachamutanda)
Gli SMA sovvertono questo schema. E' l'azione che genera (può generare) la forma.

Penso che questo sia molto importante perchè svincola dall'uso del materiale e da tentativi imitativo/sostitutivi. Questo perchè colloca in un limbo nel quale non si è abituati a concepire il rapporto con un oggetto in stretto senso d'uso.
Se riesce a passare il concetto che il materiale interagisce con una azione (non solo che si deforma o si modifica) non solo inizia a pensare a usi diversi ma a mio avviso a momenti diversi in cui collocare l'uso e, (dunque) a oggetti tipologicamente diversi.
L'SMA da l'opportunità di una configurazione (anche biomorfica, organica, tutto quello che vogliamo) interattiva rispetto all'uso. L'azione di V/a.g.r.a è spettacolo, bello, poetico, concettuale ma soprattutto scenico ma può introdurre una rivoluzione copernicana per il mondo design.
Il famoso "la forma segue la funzione" (chiedete a 15 designers chi l'ha detto e avrete 15 risposte diverse) di cui ogni designer si riempie la bocca vacilla.
"La forma segue l'azione!"
Si apre un mondo nuovo quello di un progetto di un atto e di un oggetto che interagisce col soggetto che compie l'atto.

Lo Short Course è stato accolto con entusiasmo dai partecipanti tanto da spingere me Marinella e Stefano a pensare ad una replica rivolta più strettamente ai designer per l'inizio del 2009.
Chi è arrivato fino a questo punto magari sarà interessato ad avere ulteriori informazioni e dettagli sull'iniziativa.

Grazie a Stefano Besseghini e Marinella Levi: lavorare con loro è stato un piacere un divertimento ed un esperienza di assoluto livello. Mi auguro ci siano presto nuove occasioni di confronto davanti a pizze per tedeschi...

rO.

venerdì 5 settembre 2008

Cover Magazine di...casamia...



Beh, già è un onore avere l'onore della copertina di una rivista internazionale, quando poi sul paginone d'apertura c'è anche la foto della casa in cui vivi, per la quale hai passato più di una notte insonne e scrivi questo post dal divano della foto beh, che dire... bello.
Qui l'articolo completo

rO.

giovedì 4 settembre 2008

Dirty&Clean all' Adunata del Contemporaneo



FUORIBIENNALE presenta:

ADUNATA DEL CONTEMPORANEO
Bassano del Grappa, Ponte Vecchio
6 settembre 2008
dalle 18.00 alle 2.00

DIRTY&CLEAN

concept: Romolo Stanco
with: Rae Martini


In quella “&” resta nascosta tutta la contraddizione il fascino e l’immaginazione che caratterizza Dirty“&”Clean
Uno spazio unico, indistinto caratterizzato dalla presenza di due sedute uguali “&” diverse, due mondi con la stessa forma “&” colori diversi.
LaDinDon nasce, nel disegno di Romolo Stanco, come un dondolo “&” , allo stesso tempo, come una seduta statica.
E’ l’uso, l’interazione con l’uomo, il compimento della propria funzione che riconfigura l’oggetto mutandone la forma, la posizione nello spazio, perfino l’aspetto.
E’ un oggetto che nulla ha di oggettivo, una seduta rispetto alla quale occorre instraurare un rapporto, immaginarne una reazione, prendere confidenza, giocare, seder-la.
LaDinDon dondola “&”, ad un certo punto non dondola più.
Diventa stabile, ferma, solida solo grazie all’uso, poi, quando la si abbandona ricomincia a dondolare in balìa del suo peso, della forza di gravità fino a fermarsi, quando lo vorrà, incerta, in una posizione di precario equilibrio.
LeDinDon esige una interazione con chi la utilizza, chiede fiducia “&” offre in cambio sicurezza, in un lungo istante fatto di domande: “...da che parte mi siedo?”, “poi...cosa succederà?” “...sosterrà il mio peso o si capovolgerà?” .
Provare è l’unica soluzione, trovare il proprio modo, una personale interpretazione, un esclusiva interazione con l’oggetto, un’esperienza.
Per questo LaDinDon è se stessa “&” ciò in cui il suo uso la trasforma.
Per questo motivo LaDinDon è una linea pura, essenziale e pulita, annullata di ogni cromia a sostenere soltanto le proprie ombre, domestica, neutra “&” , allo stesso tempo può diventare capace di impregnarsi dei colori urlati e crudi della città, della trasversalità culturale del contemporaneo, della ruvidezza materica metropolitana volutamente segnata, consumata.
Non è una scelta, non si pone come alternativa ma come un mondo possibile “&” nell‘interprertazione street di Rae Martini sopravvive e mantiene la propria forza, il proprio vigore, la propria geometria, il proprio carattere e la propria struttura perche’ è pensata e cresciuta per vivere di esperienze, per dialogare con chi la utilizzerà, ed è per questo scaltra, resistente, carismatica e assolutamente reale.

Tre Volte Stanco




MACEF_LAB
Cernobbio di Como, Villa Erba
5 - 8 settembre 2008
opening party 6 settembre ore 19.30

Milano, Fiera di Rho
5 - 8 settembre 2008
10.00 - 19.30

Un progetto volto a creare un ponte di conoscenza, organizzazione e stimolo fra aziende che fanno riferimento al mondo della casa, volto a diffondere l’informazione e favorire l’avvio di un circolo virtuoso fatto di creatività e innovazione.
Si svolgerà nel contesto dell’imminente Macef Settembre, attraverso una grande area nel padiglione 7, dove saranno presentate – per prodotti emblematici e con un adeguato contesto comunicazionale - le aziende scelte come “esempi di significativa innovatività”. Grazie alla collaborazione con villa Erba Spa anche l’esposizione di Settembre, tuttavia, sarà “clonata” nella prestigiosa sede di Villa Erba (una villa padronale già appartenuta alla famiglia di Luchino Visconti, oggi importante sede fieristica collegata al Gruppo Fiera Milano) e sarà meta di visite guidate di buyer e giornalisti.
In questo prestigioso evento che presenta il futuro possibile del mondo del design, espone il prototipo della innovativa e concettualmente intrigante lampada “assente” “Quelcheresta”sviluppata con la collaborazione del Laboratorio di Meccanica sperimentale del Politecnico di Milano: Una "struttura assente" come metafora della luce, privata, simbolicamente e tecnicamente, del proprio elemento illuminante.


ADUNATA DEL CONTEMPORANEO
Bassano del Grappa, Ponte Vecchio
6 settembre 2008
dalle 18.00 alle 2.00

Cona la direzione artistica di FuoriBiennale, prodotta in collaborazione con la Regione Veneto, il Comune di Bassano del Grappa, , con la collaborazione di di Designerblog si profila come una notte indimenticabile, dove i creativi italiani sono chiamati ad una storica adunata per sottolineare che l'Iatlia deve ripartire dal contemporaneo. In una sola giornata ci sarà una delle più grandi concentrazioni mai avvenute in Italia di azioni tra arte, design, musica e fashion, popolata di eccellenza e talenti con l'obiettivo di favorire la contaminazione tra linguaggi artistici ed azioni creative, ricerca e sperimentazione.
Animato dalla contaminazione culturale che da sempre caratterizza i suoi progetti, proseguendo un percorso iniziato con l'esposizione De-Contamination e culminato con la collaborazione con l'artista milanese Rae Martini al Fuorisalone 2008, sullo scenografico ponte di Bassano, Stanco presenta “Dirty&Clean”, una istallazione ispirata alla relazione simbiotica tra uomo e oggetto che si deforma sino a rendere l'oggetto stesso parte della propria personalità: l'instabile equilibrio della forma condizionata e modificata dall'uso si estende al colore, all'immagine al tatto. Con la collaborazione di Rae Martini.

NX500 IL DESIGN INTERPRETA PALLADIO
Vicenza, Palazzo delle Scalette
8 - 19 settembre 2008
opening party 8 settembre ore 15.30

Torino, Palazzo Guarnieri della Roggia
25 ottobre - 9 novembre 2008
10.00 - 17.00

La mostra “n x 500 – il design interpreta Andrea Palladio”, è un progetto che coinvolge designer e maestri orafi, invitati ad elaborare e produrre oggetti traendo ispirazione dall’architettura del Palladio.
Universalmente riconosciuto come il più noto architetto italiano della storia, Andrea Palladio ha lasciato opere concettualmente uniche e, per questo, riconoscibili contribuendo inconsapevolmente esso stesso a creare quel made in Italy che caratterizza molte delle nostre più importanti produzioni, dall’architettura, alla moda, al design. Realizzata in collaborazione con Fiera di Vicenza e patrocinata dal CISA – Centro Studi Internazionale di Architettura Andrea Palladio – e dal Comitato del Torino World Design Capital – la Mostra esporrà in più città oggetti di altrettanti designer e orafi.
Traendo ispirazione dall’architettura del maestro veneto e dalle sue rigorose geometrie Romolo Stanco mostra una edizione speciale di “KilltheQueen”, un oggetto "riflettente" che riconfigurando le radici nel passato con la sensibilità, la cultura e la tecnologia del contemporaneo, scaglia nel futuro una interpretazione possibile sulla simmetria e le proporzioni palladiane dando forma a pezzo essenziale, irreale e futuribile.

mercoledì 23 luglio 2008

The Captain is back






Non so voi ma... non si campa di solo lavoro.
Cioè intendiamoci, il lavoro che faccio è un privilegio, un divertimento ma gli stimoli vengono da tanti settori estranei a quello del proprio "mestiere".
Per me uno sfogo geneticamente indispensabile è da sempre stato quello della musica.
Musica ascoltata e soprattutto musica suonata.
Da quando avevo 16 anni suono in una band rock, prima da chitarrista, poi alla veneranda età di 35 anni ho deciso di espormi in prima persona e metter su una band con cui suonare pezzi che nel tempo avevo scritto e registrato per conto mio.
Le esperienze sono state tante in gioventù, la più intensa e commovente quella con la SagradaFamilia di cui ancor oggi si leggono recensioni in rete degli album pubblicati e a volte si trovano anche i CD originali su ebay!
Il nuovo progetto ha preso il nome di CaptainSpock con una certa ironia sul fatto che (i Treckomani mi perdonino la precisazione) il dottor Spock non è mai stato capitano di una nave (se non per un incipit di uno dei film della saga di fantascienza...) ma ha spesso salvato il culo all'intera Enterprise...
Questo personaggio alla George Harrison che non è quasi mai stato frontman che che il lavoro sporco lo sapeva fare nella mia immaginazione si è conquistato i gradi di capitano e ora conduce una nava rock&roll.
La musica è molto simile alla progettazione nel percorso creativo.
Un brano musicale, una canzone, così come parte del processo progettuale architettonico e di design, nasce infatti da stimoli reali e concreti, dal proprio contesto culturale, da un background di riferimento, dall'ambiente percepito come "contesto"; viene poi sviluppato con un lavoro di ricerca e di sperimentazione intensi e non ultimo, quando si ha il coraggio di portarlo sul “palco” – e dunque di realizzarlo e di presentarlo al pubblico - lo si esprime in una sintesi - forma o suono che sia - con l’orgoglio e la coscienza del proprio percorso.
Per questo non abbandono questa forma di "creatività alternativa" e ogni tanto mi diverto a portare la band sul palco.
Quando?
Dove?

Beh vi terrò informati ma badate... "it's only rock'n'roll but I like it!"

rO.

venerdì 27 giugno 2008

ELFOSTUDIO



E' un progetto di qualche anno fa, completato solo di recente.
Ci sono assai legato, è uno dei lavori più complessi nel settore architettonico sviluppati da studio.
E' facile fermarsi a considerazioni formali sulla natura architettonica dell'edificio ma la sua valenza funzionale (si tratta di uno studio di registrazione musicale) ha indirizzato verso soluzioni progettuali inedite per la tipologia architettonica in oggetto.
Inoltre la sua collocazione in un contesto "naturale" e il ridotto budget per la realizzazione (ELFOSTUDIO è costato meno di una struttura industriale prefabbricata) hanno condotto allo sviluppo si una linea concettuale e formale molto... delicata.
Il risultato è un edificio con una sua personalità, un caotico e apparentemente casuale miscuglio di forme e colori a comporre un unico oggetto architettonico.
Semanticamente ELFOSTUDIO rappresenta la musica nel suo complesso, un mondo multiforme e vario fatto di pause e di picchi, di colore e di neutralità, di frequenze e armonie di dissonanze e confronti culturali.
Il riferimento alle architetture angelene, ai colori di Barragan o di Predock, alle forme decostruite in un equilibrio organico è un tributo alla cultura Yankee del R&R che non ammicca agli stilemi classici delle auto gigantesche e dei simboli culturali archetipici ma cattura la sensibilità emotiva degli anni del rock di Seattle, della funny life californiana, delle contraddizioni e del rumore della musica made in USA.
Tutto questo nella campagna emiliana in una sorta di copia e incolla spazio/temporale che suggerisce senza dare certezze.
Un grazie particolare a Marcus Fairs che lo ha trovato un progetto interessante tanto da esser pubblicato su dezeen.


http://www.dezona.com/newsdetails.php?newsid=2789
http://www.dezeen.com/2008/06/24/elfostudio-by-romolo-stanco/

Box - Ossimorica,




Sull'ultimo numero di BOX, mensile di architettura e design molto interessante e ben fatto, è pubblicato un mio articolo dal titolo "Ossimorica".
Ne pubblico qui l'incipit sperando che abbiate voglia di comprarvi la rivista per arrivare fino in fondo.
Non vale andare da Hoepli e leggere a scrocco... BOX è davvero un bel magazine, vale i denari che spendete per comprarlo... ce ne fossero di più di riviste così!

OSSIMORICA di Romolo Stanco

La settimana che precede il Fuorisalone è per me - ormai da un paio d’anni - caratterizzata da una forsennata calma, o, se meglio preferite, da una pacata schizofrenia operativa.
I più attenti, i professori di lingua italiana, gli enigmisti incalliti e pochi altri - credo – avranno certamente individuato nel mio incipit un paio di “figure retoriche”, quelle particolari costruzioni linguistiche utilizzate dai letterati d’un tempo per suscitare nel lettore - tramite artifici di tecnica linguistica - “sensazioni ulteriori” rispetto al testo scritto. Nel caso particolare si tratta di un “ossimoro” ovvero di una contraddizione di termini posizionati vicini nel discorso scritto con il fine di accentuare o distorcere il senso di una determinata espressione.
L’incoerenza di un’espressione come “forsennata calma” esprime tuttavia in modo appropriato - ed effettivamente meglio di qualunque altra - la sensazione di conflitto sensoriale che provo in quei giorni.
Mi sembra pertanto, soprattutto agli inizi del mese di aprile, di rivalutare in modo particolare il senso della “contraddittorietà” come parte essenziale della nostra emotività, della nostra creatività espressiva e della percezione sensoriale di quello che ci circonda.
Pur vero è che guardare la Tv con un telefonino, scaricare la musica con un computer, conversare per ore con un amico australiano senza sborsare un euro, sicuramente rappresentano sintomi di una sostanziale incoerenza e - appunto – contraddittorietà alla quale ci stiamo forse abituando senza neppure accorgercene.
Il mondo della progettazione e del design, tuttavia, sembra ancora radicato in una ricerca di coerenza - quasi scolastica - che mira ad ingabbiare la logica progettuale in una sequenza lineare di atti in successione: dall’idea iniziale fino alla concretizzazione dell’oggetto architettonico/d’uso....

Continua ...

domenica 4 maggio 2008

La Nonna con La Nonna al Fuorisalone



C'è tanto, tantissimo, troppo da dire sull'esperienza del Fuorisalone.
Grande consenso della critica con Giorgio Tartaro che sullo Speciale Salone in un suo splendido articolo pubblica a tutta pagina la lampada "Quelcheresta" e DOMUS che pubblica un mio profilo/intervista citandomi tra i "giovani talenti del design internazionale" (davvero un grande onore per me e un grazie particolare a giornalisti come Maria Cristina Tommasini che con coraggio e competenza scova quanto c'è di nuovo e interessante nel nostro settore).
Ma la prima immagine che voglio pubblicare sul blog, in anteprima assoluta, riguarda l'elemento che più ha incuriosito, ossia "La Nonna".
Chi sia davvero non è dato di saperlo, so solo che ha tessuto con i suoi ferri da maglia non una semplice tovaglia di pizzo ma l'intero tavolo su cui ora, pacatamente, prende il the...
Per chi si è perso il Fuorisalone e ha voglia di farci un salto, grazie all'interesse che "Riflessioni su mia Nonna" ha suscitato l'istallazione e gli oggetti persentati resteranno al terzo piano del Nhow! fino a settembre.
La Nonna - quella vera - non credo che sarà lì fino ad allora però!

rO.

martedì 8 aprile 2008

venerdì 4 aprile 2008

Giorgio, Mirella, Jonathan e Marcello...




Un amico, un noto giornalista e volto televisivo molto apprezzato dal mondo dell’architettura e del design, guardando le immagini di un interno da me progettato a Torino fece una considerazione abbastanza bizzarra sulla cucina ad isola progettata ad hoc e piazzata in bella vista proprio nel mezo della living room “Hey…questa cucina assomiglia…a quelle macchine da cucire della Necchi… quelle della fine degli anni ’50!”
Sicuramente si tratta di un caso, non certo dell’intenzionale tentativo di un fuori scala, e tanto meno di una reminiscenza formale (sono troppo giovane e anche lui…) ma di sicuro una situazione del genere induce a riflessioni interessanti.
C’è una continuità di “campo” tra passato e futuro (http://it.wikipedia.org/wiki/Richard_P._Feynman ) che molto spesso si prende gioco della linearità cronologica, che travalica bellamente ogni processo di evoluzione e che supera ogni considerazione di stile, di tendenza o di scuola.
Trovare una evidenza di richiamo formale tra una macchina per cucire in produzione nel 1957 e una cucina disegnata nel 2007 (stiamo parlando di mezzo secolo, mica bruscolini…) può far rabbrividire per un attimo ma mi ha fatto osservare come vi sia effettivamente la possibilità di mettere in relazione passato e futuro al di là della relazione meramente “consequenziale” cui l’inganno cartesiano ci costringe ormai da secoli.
La macchina per cucire in questione fu disegnata dal borettano Marcello Nizzoli, ( http://www.marcello-nizzoli.com/ http://it.wikipedia.org/wiki/Marcello_Nizzoli ) una sorta di Jonathan Ive ( http://www.jonathanive.com/ ) ante litteram, un “designer” che alla metà degli anni ’50 dava forma ai calcolatori di Olivetti, agli apparecchi per scrittura e agli oggetti d’uso che già allora necessitavano di forme funzionali, espressive e di certo fortemente emotive.
Se vi sembra forzato e blasfemo paragonare la macchina per cucire “Mirella” (http://picasaweb.google.com/vedodesign/NecchiMirellaMarcelloNizzoli1958 ) con l’Iphone soffermatevi a pensare che oggi le “Mirella” le comprate ancora su ebay a prezzi tutt’altro che modici, che funzionano perfettamente - e forse anche meglio di pari funzione attrezzature contemporanee - e che spesso, dopo 50 e passa anni non hanno neppure necessità di grosse manutenzioni per fare l’orlo dei vostri Levi’s.
Dubito fortemente che nel 2059 qualcuno possa far funzionare un Iphone con la stessa facilità. Me lo auguro, sinceramente, ma credo che, per citare Dylan “The times they are a changing” (http://it.wikipedia.org/wiki/Bob_Dylan ), che difficilmente i cambiamenti dei prossimi decenni permetteranno la “sopravvivenza” degli oggetti d’uso contemporanei.
D’altra parte oggi non riesco a vedere i miei progetti fatti all’università (parlo di una decina d’anni fa non del pleistocene…) perché sono salvati su ridicoli e antiquati dischetti floppy!

rO.

martedì 1 aprile 2008

Due settimane...



Ormai mancano solo due settimane e poi si alzerà il sipario su "Riflessioni su mia nonna".
Devo dire che sono parecchio curioso della reazione a questa strana idea. Personalmente sono molto soddisfatto del lavoro fatto quest'anno, le preziose collaborazioni con il mitico Stefano Besseghini e il CNR-IENI di Lecco, la conoscenza e l'inizio di un interessante confronto con il neurochirurgo Villiam Dallolio, la collaborazione di laboratori di prim'ordine come quello di meccanica sperimentale del Politecnico di Milano e la disponibilità dell'ingegner Massimiliano Annoni oltre alla preziosa partnership tecnica di Francesco e della impeccabile e realmente innovativa Niccolai Glass hanno permesso la concretizzazione di quelli che fino ad alcuni mesi fa sembravano solo i deliri di un pazzo.
In "Riflessioni su mia Nonna" ci saranno tanti temi differenti sviluppati attraverso logiche interpretative davvero inusuali.
Dalla re-interpretazione delle caratteristiche genetiche delle forme barocche ( pregevolmente raccontate e regalate da Dino Formaggio nel suo saggio "Il Barocco in Italia" ) ci si catapulta alla rielaborazione stilistica di matrici auto-generative effettuate con software avanzati (sviluppati dal MIT americano) utilizzati per la simulazione degli eventi naturali.
Salti insomma. Salti tra mondi distanti, tra periodi storici non "contigui", tra racconti del passato e ipotesi per futuri possibili.
Insieme all'artista Rae Martini presenteremo una edizione "Street" di alcune mie sedute contaminando con il sapore acre e duro della strada, delle metropoli contempranee un design a volte troppo distante dalla concretezza quotidiana.
Porteremo le tentazioni decorative Rococò e art decò ad integrarsi, a in-filtrarsi nella materia fino a diventarne parte essenziale, nel tentativo di mutare il senso del "edcoro" inteso come "orpello, aggiunta, sovrapposizione".
Viaggeremo a ritroso nel tempo per scoprire i significati delle forme di un passato che ha dovuto diventare un presente essenziale in nome dell'uso tecnica impugnata dal "Principe d'argento" e che può essere capace di configurare futuri inimmaginabili semplicemente saltando diei pagine di un libro di storia.
Ho voluto raccontare un viaggio che non ha una meta e neppure una linea retta. Ho voluto, per una volta, giocare con le emozioni del tempo, con i significati delle epoche, delle mode, delle tendenze giocando ad unire i puntini con una logica forse un po' casuale ma poi, a guardar bene, non tanto di più di quella che fa della storia una unica linea continua tesa nella direzione del futuro.
Forse inclinando un po' la testa di lato si potrebbe uscire dal "tunnel" dell'ovvio e scoprire che quella linea non è sola, non è unica.
Questo mi aiuta a prendere meno sul serio quello di cui sono certo, a dubitare delle certezze e a sperimentare nuove strade.
Fatte di sensazione, di significati, di segni, di forme e di colori, di innovazione e di tradizione.
Perchè tutto questo non ha confini reali se non quelli che vogliamo dargli per comodità.
Perchè chiacchierando con l'amico Rae Martini mi chiedo che senso abbia cercare di distinguere arte e design.
Perchè discutendo con il geniale fisico Stefano Besseghini mi chiedo se ci sia davvero tanta distanza tra il mio mondo e il suo.
PErchè anche un grande neurochirurgo ha qualcosa da suggerire e da farsi suggerire dal mondo dell'architettura e del design.
Campi.
Campi in interazione, equilibri dinamici, giochi, rimbalzi.
Credetemi non è una linea retta.
E' molto, ma molto più divertente!.

rO.

mercoledì 19 marzo 2008

Case & Stili Episodio 3 "Segni col Colore"

Ed ecco, ultima ma non meno importante e interessante la terza puntata di "Case & Stili", trasmissione condotta sapientemente dal giovine Giorgio Tartaro dal titolo "Segni col Colore" andata in onda giovedì 6 Marzo 19,30 e 23.30 sempre su Leonardo canale 418 SKY.


PARTE 1


PARTE 2


PARTE 3

domenica 2 marzo 2008

Case & Stili: Episodio 2 "Segni in Bianco"

Ecco quasi live il secondo episodio di Case e Stili su Leonardo in cui sono stato ospite di Giorgio Tartaro in un viaggio -questa volta - attraverso i segni in bianche di alcune mie architetture recenti.
Un'altra puntata "Segni col Colore" andrà in onda giovedì 6 Marzo 19,30 e 23.30 sempre su Leonardo canale 418 SKY.

EPISODIO 2 PARTE 1



EPISODIO 2 PARTE 2



EPISODIO 2 PARTE 3

mercoledì 27 febbraio 2008

domenica 24 febbraio 2008

Case & Stili: Temi degli episodi



Tralasciando ogni commento sull'ispirazione offerta dalla foto di Giorgio e me fuori dallo studio di SitCom al termine delle registrazioni che invitava gli autori di Case & Stili a cambiare il nome del programma in "I due Figoni" cercherò di essere estremamente serio e puntuale nell'esporre sinteticamente gli argomenti trattati nelle singole puntate:

EPISODIO 1
Lunedì 25 febbraio ore 19.30 e 23.30

Nella prima puntata dal titolo "Segni di Design: Arredi Ipertecnologici" in onda lunedì 25 presenteròalcuni dei progetti ideati e realizzati in quest'ultimo anno tra cui la seduta LaDinDon quindicimillimetri e Gulp! e la lampada animata realizzata con la collaborazione del CNR-IENI di Lecco.
Il tema della puntata è quello della contaminazione ossia della opportunità per il designer o architetto di esplorare territori estranei al proprio campo applicativo, di sperimentare idee tipologicamente inusuali o materiali e soluzioni progettuali mutuate da discipline assolutamente antipodiche rispetto alle nostre. Tutto questo non per una sterile ricerca di performance ma con il fine di concretizzare idee, sensazioni ed emozioni attraverso progetti ed oggetti fortemente innovativi sia dal punto di vista concettuale che formale. Si potranno vedere, oltre ad alcune immagini delle più recenti esposizioni a Roma, Londra e Madrid cui Stanco ha partecipato alcuni scatti inediti delle fasi di progettazione sviluppo e ricerca.

EPISODIO 2
Venerdì 29 febbraio ore 19.30 e 23.30

Nel secondo episodio dal titolo "Segni in Bianco: Il Bianco negli Interni" in onda venerdì passeremo in rassegna quattro progetti architettonici in cui l’essenzialità del segno e dell’approccio compositivo è esaltata dalla cromia rigorosamente bianca dei fondi e dei volumi ambientali in relazione con luci, ombre, pieni e vuoti. Non si tratta di ambienti architettonici intesi e progettati in senso “modernista” ma concepiti quasi con intenzionalità barocca, alla ricerca continua e permanente di un equilibrio potenziale tra spazio e uomo. Sono spazi che vanno percorsi con lo sguardo, nei quali occorre camminare, vivere, giocare lasciarsi trascinare in un linguaggio di forme e colori diversi da ogni angolo visuale per una esperienza di relazione sempre nuova nel tempo. Partendo dalla bianchissima sala d'attesa della Space Station V di "2001 Odissea Nello Spazio" si "percorreranno"i alcuni interni: "A Space Odyssey House" di Torino e "Hi Fi House" a Piacenza e la "Box House" di Reggio Emilia e una abitazione privata a Salsomaggiore Terme: "IV House"

EPISODIO 3
Giovedì 6 marzo febbraio ore 19.30 e 23.30

Il Terzo faccia a faccia dal titolo "Segni e colori" in onda giovedì 6 marzo avrà come protagonisti due progetti in cui lo spazio viene definito attraverso una interazione di volumi e colori. Il tema potrebbe condurre ad una sorta di sperimentazione sulla decostruzione organica ovvero su un approccio progettuale che “motiva” le dinamiche e le tensioni aggregative e disgregative all’interno degli spazi attraverso logiche di autonecessità o evoluzione formale. Il progetto “fotografa” un istante preciso di questa mutazione, tentando di cogliere l’attimo in cui vi è equilibrio tra le forze disgregative e aggregative, tra l’esplosione formale e la staticità costruttiva. Anche in questo caso la definizione di tale istante non è arbitraria ma al contrario motivata dalla funzione, intesa come presenza dell’uomo nello spazio costruito come forza “agente” in relazione di scambio con lo stesso. E’ l’uso da parte dell’uomo, le sue necessità fisiche ed emotive che congelano una esplosione altrimenti inarrestabile in un istante preciso e definito. In questa puntata "Elfostudio" un particolarissimo studio di registrazione nelle campagne piacentine e la "Kiko's House" un restyling in chiave "organica" di una scuderia di inizio novecento.

Buon divertimento!

rO

Romolo Stanco su SKY



Canale Leonardo 418
Lunedì 25 febbraio, venerdì 29 febbraio e giovedì 6 marzo
Tre interviste della durata di trenta minuti ciascuna nella Trasmissione "Case & Stili" condotta da Giorgio Tartaro.

Puntata 1
lunedi 25 febbraio ore 19.30 - 23.30
martedi 26 febbraio ore 12.30

Puntata 2
venerdi 29 febbraio ore 19.30 - 23.30

Puntata 3
giovedi 6 marzo ore 19.30 - 23.30
venerdi 7 marzo ore 12.30


Lunedì 25 Febbraio partirà la nuova edizione della trasmissione "Case & Stili" condotta da Giorgio Tartaro in onda sul canale Leonardo 418 di SKY.
Avrò l'onore di "sverginare" la nuova serie della trasmissione con tre puntate in cui avrò modo di presentare il mio approccio alla progettazione nel campo dell'architettura e del design in un percorso tra i miei progetti più recenti.
Giorgio Tartaro, conduttore della trasmissione in onda su SKY oltre che uno dei più autorevoli giornalisti di design e architettura italiani (vanta collaborazioni con La Repubblica, Domus e altri...) è un tipo davvero divertente, simpatico e competente.
Si è creato subito un bel feeling, spero che emerga nelle trasmissioni...
Tra chiacchiere filosofiche, alti voli pindarici e qualche battuta da avanspettacolo credo che abbiamo dato vita a tre episodi interessanti vari e divertenti. Nessuno dei due aveva voglia di portare gli spettatori a scuola di architettura e mi auguro che l'intenzione abbia trovato una manifestazione altrettanto chiara nelle tre puntate che vedrete (se ne avrete voglia...) da oggi al 6 febbraio.

rO

sabato 19 gennaio 2008

Be Come Real @ Hotel Nhow! Milano











A questo indirizzo GALLERY potete vedere alcune immagini del party di inaugurazione di giovedì al Nhow! e della istallazione "Plastico Amor Pulsante" al quarto piano.
Certo, molto meglio fare un salto in via Tortona ad azionare con le vostre amorevoli mani il "Plastico Pulsante": tutta la mostra, come sempre, vale la visita.

Nelle immagini qui sopra uno scorcio dell' istallazione "Plastico Amor Pulsante" in cui quattro lampade animate V/a.g.r.a. penzolano inermi su quattro Barbie diversamente abbigliate (a rappresentare metaforicamente differenti tipologie femminili) in attesa di essere "azionate" con il plastico pulsante rosso e prendere "vita" grazie alla curiosità di qualche intraprendente visitatore della mostra attratto e ispirato dal suo "tipo" preferito.
Le ultime tre invece sono alcune immagini dell'allestimento del secondo piano con le sedie Gulp! apparse proprio oggi in un servizio sulla mostra al Nhow! sul canale satellitare LUXE TV (817 SKY).