venerdì 8 ottobre 2010

GreenLantern White...






Se da un lato la luce prodotta dalla lampada appare una manifestazione simbolica della vita della pianta, allo stesso modo la luce stessa bagna la pianta – che di luce si alimenta per la funzione di fotosintesi - chiudendo metaforicamente e formalmente il cerchio (incompleto matericamente ma chiuso dalla “energia” della luce) che la geometria dell’oggetto suggerisce.
GreenLantern non conduce ad un uso esclusivo dell’oggetto ma invita a comprendere la sua natura come multipla, complessa e contraddittoria proprio come quella di un organismo vivente. Organico e artificiale, biologico e tecnologico coesistono in un equilibrio formale e funzionale regalando ad un oggetto una inaspettata (nuova) vita.

2 commenti:

Stefania ha detto...

Ciao Romolo! volevo farti i miei più sinceri complimenti per il tuo progetto! sto "lavorando" anch'io con l'Arboform, mi devo laureare al politecnico di Milano e come tesi di ricerca magistrale affronto il problema dei materiali "sostenibili" ed in particolare attraverso un caso studio inerente proprio al Legno Liquido. Lo ritengo un materiale grandioso, sono riuscita poi ad avere l'onore di vedere e toccare con mano le prove di stampaggio della tua lampada! spero che si diffonda presto, soprattutto tra noi designer, la consapevolezza dell'esistenza di materiali intelligenti e affascinanti tra i biopolimeri, che aggiungono valore ai prodotti! complimenti ancora! Stefania

Romolo Stanco per NONESISTE ha detto...

Stefania ciao.
Yes materiale interessante ma credo che non sia l'aspetto più interessante del progetto.
Credo che sia fondamentale l'approccio progettuale che spesso, nel design, trasferisce materiali e tecnologie senza conoscerle appieno preoccupandosi solo di mettere un aggettivo dopo la parola "prodotto": "innovativo" "sostenibile" "democratico".
Forse si dovrebbe riflettere maggiormente sul sostantivo, quel participio passato che urla forte di guardare al futuro.
Lì sta la vera sperimentazione.