martedì 12 luglio 2011

GreenLantern e NuDe su Ottagono di Giugno




Su Ottagono di Giugno c'è un bell'articoletto con un paio di immagini dell'allestimento di NuDe a "Posti di Vista: Design Sensibile" durante l'ultimo Fuorisalone. In quell'occasione è stata presentata GreenLantern, che credo che ormai vi uscirà dagli occhi ;-) e i concept di Arsenio, l'evoluzione di V/a.g.r.a. che insieme ad un altro paio di progetti vedrà la luce nel 2012.

Ciò cui tengo maggiormente però non è la pubblicazione di uno o più prodotti considerati a volte "geniali" a volte "folli", ma il fatto che lentamente si stia facendo strada un nuovo modo di affrontare la progettazione di oggetti "quotidiani" e che una certa stampa (o per dirla tutta alcuni giornalisti in particolare) abbiano voglia di raccontare un percorso (ed io mi auguro sempre più percorsi e sempre più originali) che esca (o tenti una strada per farlo) dai canoni tradizionali del design così come lo conosciamo ovvero di una consequenzialità cronologica progetto>produzione>distribuzione>comunicazione.

Laura Traldi su D di Repubblica ci ha provato qualche mese fa con la sua inchiesta su "Come e quanto guadagnano i designer" Laura Molteni (mmmm...che ci sia una toponomastica sospetta in tutto ciò?) su Designstreet il blog diretto da Massimo Rosati che ha fatto 50.000 pagine visitate nei primi 30 giorni ha raccontato non solo un "oggetto misterioso" (Cit.) ma un percorso che ha coinvolto non solo il mondo della progettazione ma anche quello della ricerca, della sperimentazione, del marketing virale, della comunicazione sociale, addirittura gli utenti finali. Giulia Bruno su DDN parla di un "percorso sperimentale" ed è proprio questo cui mi riferisco: un percorso che supera il progetto o meglio di cui il progetto sia parte (una delle).

Noi crediamo che questo approccio "NuDe" possa rappresentare un'alternativa alla tradizionale relazione designer/azienda che forse da troppi anni non consente una riconfigurazione completa e realmente contemporanea del "design" creando situazioni di disagio come quelle raccontate da Laura Traldi su D.

Ottagono, in questa pagina dedicata a NuDe (in realtà le pagine erano due diverse unite per facilità di pubblicazione e lettura, non me ne vogliano i grafici della rivista...) ha raccontato l'esperienza di NuDe attraverso una sintesi di tutti gli aspetti principali del percorso. Di certo non è trascurabile la progettazione e sicuramente rilevante è l'intenzione di lavorare su concept nuovi, inusuali, radicati al contemporaneo ed aperti a un crossover di competenze assai differenti.
Arte, progettazione, ricerca scientifica, sperimentazione di nuovi linguaggi, musica, performance live, comunicazione: tutti aspetti che interagiscono (più o meno contemporaneamente) per arrivare a un prodotto reale che provochi (nel pubblico) una reazione, una curiosità.

E' un modo: quello in cui personalmente credo e per cui da anni mi batto insieme ad amici e colleghi dalla forza e dal coraggio ineguagliabili come Martino, Stefano, Luca, Rae, Emiliano, Valerio, Mitja, Valentina, Andrea Wany, Emanuele, ed i ragazzi della band CaptainSpock.
Spero che questa crew continui a crescere e che il "chiasso" che giornalisti giovani e affamati stanno costruendo intorno a questo progetto stimoli curiosità e che la curiosità stimoli domande.
Questo è il nostro sogno, un sogno fatto di percorsi, di racconti e di esperienze: dove portino queste strade preferiamo scoprirlo alla fine.

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